In questo album tratteremo con le nostre immagini come Trieste nei secoli sia diventata un crocevia di culture. Sicuramente il fatto di essere stata durante il periodo Asburgico uno dei porti piu' importanti d'Europa e la sua posizione geografica l'hanno resa dal XVIII secolo una città di commercio e di passaggio. Anche se la grande maggioranza della popolazione è di cultura italiana, in città sono radicate da secoli oltre che alla minoranza slovena (sicuramente la più antica), la comunità ebraica, la serbo e la greco ortodossa, un po’ tutte le comunità cristiane protestanti, anglicana, luterana ecc. Le altre comunità sono quelle che negli ultimi decenni sono giunte un po’ in tutta Italia. La sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912, situata tra via San Francesco, via Donizetti e via Zanetti a Trieste è considerata tra i maggiori edifici di culto ebraici in Europa, seconda per dimensione solo al Tempio di Budapest, a testimonianza dell'importanza economica, culturale e sociale delle Comunità ebraiche in seno all'Impero Austro-Ungarico.
Con l'annessione del 1918 (alla fine della guerra mondiale) di Trieste all'Italia, diventa, insieme alle sinagoghe di Roma, Genova e Livorno una delle quattro grandi sinagoghe del Novecento presenti sul suolo italiano. La zona dietro piazza della Borsa comincia a popolarsi quando Leopoldo I d'Austria istituisce il ghetto di Trieste in centro città. Il ghetto si sarebbe dovuto sviluppare nelle periferie della città ma, dopo le proteste della cittadinanza, venne edificato a un passo da piazza Unità (allora piazza San Marco). Circa cento ebrei si trasferirono nel nuovo ghetto, chiuso da alte mura con tre entrate: Beccherie, Riborgo e piazza del Rosari. Tuttavia, le porte del ghetto vennero aperte definitivamente nel 1784, con l'ordine di Giuseppe II dopo aver emesso l'editto patente di tolleranza, in cui si estendeva la libertà religiosa.
La chiesa di San Nicolò della comunità greco-ortodossa si trova in Riva Tre novembre sulla sinistra di p.zza Unita'(con il mare alle spalle). Ha una facciata neoclassica e fu costruita tra il 1784 ed il 1795, ma fu consacrata ed utilizzata già nel 1787, prima dell’ultimazione dei lavori. La facciata fu successivamente abbellita ad opera dell’architetto Matteo Pertsch nel 1818-1821.
La chiesa di S. Spiridione della comunità serbo-ortodossa si trova in centro città nell'omonima via oppure la si raggiunge percorrendo il lato destro del Canal Grande partendo dalle rive. L'interno è riccamente decorato secondo i canoni bizantini, interamente ornato da pitture ad olio imitanti il mosaico. Nel presbiterio sono situati tre altari. La grande lampada d'argento che pende all'ingresso è dono dello zar Paolo I.
La comunità anglicana, costituitasi a Trieste per volontà dell'imperatore Francesco I d'Austria nel 1821, incaricò il capomastro Giacomo Fumis della costruzione di un tempio per l'esercizio del culto sito nella parte vecchia della città, lungo la salita di via San Michele.
La comunità Evangelica di Confessione Augustana è presente a Trieste dall’inizio del ‘700.
In passato la Comunità contava un numero decisamente elevato di membri, oggi i fedeli si sono ridotti considerevolmente.
La funzione domenicale viene officiata sia in lingua italiana che in lingua tedesca. L’attuale chiesa, situata in largo Panfili, fu progettata a Breslavia, in stile neogotico, dall’architetto Zimmermann e realizzata dagli architetti Triestini Berlam e Scalmanini. Aperta al culto nel 1874, fu sede del Ginnasio comunale di lingua italiana. Degni di nota i tetti a spiovente in lastre di ardesia e, all’interno, la vetrata del coro, realizzata a Monaco di Baviera e raffigurante la “Trasfigurazione di cristo” di Raffaello.
La basilica di S.Silvestro invece è luogo di culto della Comunità Evangelica Riformata, che comprende sia la comunità Elvetica che quella Valdese.